URBANISTICA: DI MATTIA MEGLIO TARDI CHE MAI
Comunicato stampa 11 marzo 2014
Di Mattia vada avanti, se ci avesse ascoltato per tempo la città ne avrebbe giovato, ma in ogni caso salutiamo positivamente questo ravvedimento operoso.
Il sindaco Di Mattia fa bene a fare i nomi, ad indicare le delibere, questo è, aldilà delle inchieste, il sistema Montesilvano che ha eroso la ricchezza collettiva a vantaggio di un gruppo di imprenditori che hanno fatto il bello e il cattivo tempo, con l’avallo di politicanti e trasformisti.
I premi di cubatura, le trasformazioni urbanistiche, le valorizzazioni immobiliari, gli accordi di programma e le convenzioni capestro sono passate in consiglio comunale e nelle giunte, con la sola opposizione di Rifondazione Comunista, che in città da oltre dieci anni è all’opposizione tanto del centrosinistra quanto del centrodestra.
Per noi era evidente che con quel tipo di maggioranza Di Mattia era impossibilitato a promuovere il cambiamento e per questo andammo da soli alle scorse elezioni comunali.
Ci stupisce che la neo-segretaria del PD consigli prudenza quando invece un’”operazione trasparenza” è oltremodo necessaria. Non ci stupisce invece che Cordoma e Gallerati prendano le distanze da Di Mattia.
Le norme urbanistiche, dal secondo mandato del sindaco Gallerati (Cantagallo assessore ai lavori pubblici) passando per le amministrazioni Cantagallo, per la gestione commissariale e il centrodestra di Cordoma, sono state il vero scempio della città.
Ad essere osceno era proprio “quello che si poteva fare” anche senza il bisogno di “forzature”.
Le varianti in corso d’opera, i PUE, le aree studio, e via di seguito portano la responsabilità di progettisti, dirigenti e consiglieri comunali che non hanno alzato un dito per difendere gli interessi collettivi, svendendo il nostro territorio, cedendo cubatura in cambio di scarpate e fossi, favorendo uno sviluppo disordinato, un patrimonio immobiliare immenso senza servizi pubblici essenziali, fermi agli anni ‘90
I protagonisti in consiglio comunale e non solo che hanno dato via libera a queste operazioni urbanistiche sono quelli che “prudentemente” farebbero bene a mettersi da parte.
Occorre revisione i progetti, recuperare le somme di denaro, fare un’operazione verità, e lavorare ad una variante di salvaguardia al PRG, che salvi il salvabile. Le vecchie convenzioni, i modi consuetudinari in città devono radicalmente cambiare. Lo si deve alla città e soprattutto agli imprenditori onesti della città, i primi a doversi ribellare.
Oggi Montesilvano è uno spartitraffico tra i centri commerciali e Pescara. Un grande urbanista ha detto che la civiltà di un popolo e di una città si misura dalla quantità e dalla qualità del verde pubblico a disposizione dei cittadini. Fare di Montesilvano un bell’ambiente è la sfida di Rifondazione Comunista, oggi più di ieri.
Michele Castellano Segretario cittadino PRC-SE Montesilvano
Corrado Di Sante Segretario Provinciale PRC-SE Pescara