MARAGNO E RUGGERO FACCE DI UNA STESSA MEDAGLIA RISULTATO DELLA FUSIONE TRA TRASFORMISTI E PADRONI DEL MATTONE.

Una lega di interessi, come accaduto per Di Mattia, destinata presto a sfaldarsi.

Comunicato stampa 31 maggio 2014

Il consiglio comunale che  esce dalle urne di domenica 25 maggio premia i cambia casacca e “big” del cemento. Tra figli e parenti dei cavalli delle preferenze, padrini e diretti protagonisti: il consiglio comunale che vinca Maragno o Ruggero ricalca per buona parte quello della consigliatura  di Cantagallo. A dieci anni di distanza i protagonisti di quella stagione li troviamo sparsi a destra e a manca, passati come se nulla fosse, spregiudicatamente,  da Cantagallo a  Cordoma, da Cordoma a Di Matttia, e oggi riciclati a metà con Maragno e Ruggero.

Siamo convinti d’altra parte che c’è un’altra città che rifiuta le logiche clientelari, una Montesilvano libera.  Dalle ultime elezioni del 2012 ad oggi e dentro questa campagna elettorale abbiamo raccolto tanta determinazione e voglia di cambiamento. Per noi il primo obiettivo è far tornare la partecipazione e liberare quante più persone dal ricatto clientelare.

Per questa ragione con chiarezza diciamo che non si può scegliere tra Maragno e Ruggero, facce di una stessa medaglia: risultato della fusione tra trasformisti e padroni del mattone. Una lega di interessi, che, come già accaduto per la giunta Di Mattia,  è destinata presto a sfaldarsi.  È il solito intreccio che ha reso più poveri i montesilvanesi e accresciuto il conto in banca dei grandi immobiliaristi e avventurieri dell’edilizia, facendo terra bruciata intorno agli imprenditori onesti.

Stupisce che Manuel Anelli e Attilio Di Mattia non colgano la natura di questo ballottaggio: le dissertazioni sull’importanza del voto o la libertà di coscienza sono fuorvianti. Con i responsabili materiali del degrado morale e urbano della città, i protagonisti delle inchieste e con coloro che li caricano sul proprio carro, non si può avere alcuna contiguità e bisogna dirlo con chiarezza e senza lasciare ombre.

Agli attivisti e futuri consiglieri del Movimento 5 stelle e di Montesilvano che vogliamo, rivolgiamo l’appello a costruire un percorso comune partecipativo e alternativo per dare voce con noi a l’altra città.  Per fare questo occorre segnare un solco netto, tra chi rappresenta la continuità con il passato e chi vuole essere l’interprete del cambiamento.

Noi lo abbiamo fatto e come abbiamo già dimostrato negli ultimi 2 anni daremo voce con il megafono dentro e fuori il palazzo alle istanze dei beni comuni, del lavoro, dei diritti civili, del fiume e del mare per fare di Montesilvano un bell’ambiente senza toglierci il cappello né davanti a Maragno né davanti a Ruggero.

  “L’altracittà – Montesilvano”

Cittadinanza attiva, beni comuni, ambiente, cultura

 

 

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