DOPO PENNE, SCAFA E ATRI, CHIUDE ANCHE SPORTELLO ACA A MONTESILVANO . TROVARE SUBITO SOLUZIONE INTERVENGA IL SINDACO
Forse qualcuno ha pensato fosse un pesce di aprile ma lunedì lo sportello Aca di Montesilvano ha chiuso per davvero. L’Aca Spa lo ha comunicato con un laconico comunicato senza alcuna spiegazione, senza l’indicazione di tempi. Il messaggio è chiaro i cittadini si arrangino e vadano a Pescara.
Da mesi a Montesilvano, come nella maggior parte del comprensorio acquedottistico gestito da Aca Spa le bollette arrivano con enorme ritardo oppure non arrivano affatto, costringendo i cittadini a recarsi allo sportello per recuperare la propria bolletta ed evitare more. Ora a Montesilvano non sarà più possibile. La chiusura nei mesi passati, senza soluzione finora, ha riguardato anche lo sportello di Scafa, Penne e Atri. Lo sportello Aca di Montesilvano era l’unico punto di riferimento non solo per le migliaia di utenze dei montesilvanesi ma anche per tutti i cittadini della Val Fino e della Vestina.
Una situazione indecente. La malagestione e lo sperpero di denaro pubblico, da anni denunciato da Rifondazione Comunista e movimenti, hanno determinato la condanna in primo grado dell’ex presidente Ezio De Cristofaro e dell’attuale direttore tecnico Lorenzo Livello; senza dimentica che Aca SpA è un’azienda in concordato preventivo. Se la responsabilità penale è in capo ai singoli, la responsabilità politica è in capo ai sindaci che in questo decennio hanno avallato presidenti e consigli di amministrazione più attenti ad elargire consulenze che a far funzionare l’azienda acquedottistica.
Quali sono le ragioni che hanno portato alla chiusura dello sportello Aca di Montesilvano? Come e in che tempi Aca Spa intende riaprire lo sportello ai cittadini? Chiediamo all’attuale giunta e al sindaco Francesco Maragno, se non sono troppo impegnati nel litigare per contendersi la poltrona di candidato sindaco del centrodestra, di intervenire con fermezza, il comune è socio di Aca SpA. E se fosse necessario di mettere a disposizione locali comunali ed eventuali risorse, per tamponare le mancanze dell’azienda acquedottistica. Purtroppo a pagare le conseguenza della trasformazione in Spa dei consorzi acquedottistici e la cattiva gestione sono sempre e solo i cittadini. Nel 2011 abbiamo vinto un referendum per la ripubblicizzazione e per una gestione trasparente e partecipata del servizio idrico, centrodestra e Pd bloccano la normativa che determinerebbe la fine per i carrozzoni come l’Aca.
Corrado Di Sante, segretario provinciale Rifondazione Comunista