DISASTRO BOLLETTAZIONE. ACA AMMETTE IL MANCATO RECAPITO

VERRANNO RISPEDITE LE BOLLETTE EMESSE DA DICEMBRE 2018 A FEBBRAIO 2019
QUANTO È COSTATO IL DISSERVIZIO? CHI PAGA?

L’Aca Spa mercoledì 17 aprile ha inviato a tutti i comuni soci la nota “Spedizione bollette dicembre 2018 – febbraio 2019” nella quale l’azienda acquedottistica ha ammesso il disastro del mancato recapito delle bollette dell’acqua. Un servizio esternalizzato e affidato alla SMMART POST srl.

Bollette mai recapitate o arrivate in ritardo nella maggior parte dei comuni soci, dalla Provincia di Teramo a quella di Chieti passando per la provincia di Pescara. L’Aca conta 64 comuni soci ed oltre 150.000 utenze (nel conteggio mancano le utenze del comune di Chieti, non riportate sul sito Aca). Oltre al danno, la beffa con la chiusura degli sportelli territoriali di Scafa, Atri,Penne e Montesilvano. Per capire l’esasperazione dei cittadini basta fare una passeggiata nella sede di Pescara in via Maestri del Lavoro.

L’Aca scrive che verranno rispedite tutte le fatture insolute emesse tra dicembre 2018 e febbraio 2019 e che non verranno applicati gli interessi di mora, anche a coloro che per il mancato recapito o tardato recapito hanno pagato in ritardo le fatture. Ci sembra ovviamente il minino sindacale!

L’Aca e i comuni soci diano il massimo di visibilità alla nota prodotta, per rispetto dei cittadini, costretti a fare chilometri per una bolletta e ore di fila nei pochi sportelli rimasti aperti. Ad oggi sulla home page del sito http://www.aca.pescara.it/ la notizia non compare e la pagina relativa agli sportelli territoriali non riporta le chiusure avvenute e le riduzioni di orario.

Il presidente dell’Aca Luca Toro e il responsabile dell’ufficio commerciale e R.u.p. del bando per l’affidamento esterno del “servizio di stampa, imbustamento e recapito bollette” Giancarlo Gennari chiedano scusa ai cittadini beffati, e riflettano sulla necessità di fare un passo indietro, vista la palese incapacità di gestire un bene pubblico e collettivo come il servizio idrico.

Sull’affidamento alla SMMART POST srl occorre fare piena luce. Ci auguriamo che siano state emesse e saldate le penali relative al contratto e che ci si attivi per la revoca dell’appalto. Quanto è costato il disservizio? A quanto ammonta il mancato introito per l’Aca? Chi paga per i mancati introiti, che si aggiungono al concordato preventivo in atto?

Per l’Aca occorre un piano per il lavoro buono e dignitoso. Spiace constatare che i politicanti che ricoprono ancora oggi incarichi nell’Aca odino così tanto il lavoro da preferire esternalizzare servizi imprescindibili per l’azienda acquedottistica. Esternalizzazioni che si traduco il più delle volte in lavoro precario e malpagato, servizi scadenti e sperpero di denaro pubblico.

Malagestione e affarismo da anni denunciati da Rifondazione Comunista e movimenti, hanno determinato la condanna in primo grado dell’ex presidente Ezio De Cristofaro e dell’attuale direttore tecnico Lorenzo Livello. Se la responsabilità penale è in capo ai singoli, la responsabilità politica è in capo ai sindaci che in questo decennio hanno avallato presidenti e consigli di amministrazione più attenti ad elargire consulenze che a far funzionare l’azienda acquedottistica.

Noi siamo convinti che l’Aca da Società Per Azioni debba tornare Azienda Pubblica Consortile, che servano trasparenza, competenza e partecipazione popolare nella gestione, ma nel frattempo i sindaci hanno il dovere di applicare il controllo analogo su una società le cui quote sono interamente dei comuni soci.

   Corrado Di Sante, segretario provinciale Rifondazione Comunista

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