SCUOLE. RIFONDAZIONE SCRIVE ALLE E AI DIRIGENTI SCOLASTICI CITTADINI.

RICOGNIZIONE DEGLI SPAZI E DELLE CRITICITÀ. SUBITO UN TAVOLO DI LAVORO E COORDINAMENTO SCUOLE/ENTI LOCALI. LA SCUOLA È PRIORITÀ.

Le criticità dell’edilizia scolastica e di conseguenza degli spazi a disposizione degli alunni e del loro benessere a Montesilvano non sono una responsabilità del Coronavirus, bensì il frutto delle scelte miopi degli amministratori di centrodestra e centrosinistra che hanno delegato la pianificazione urbanistica ai costruttori. Non è solo una questione di aule, di classi pollaio, è anche una questione di servizi igienici, di mense (si pranza sugli stessi banchi dove si lavora), di spazi interni e all’aperto, di percorsi in sicurezza per raggiungere ciascuna scuola, del trasporto scolastico.

Bisogna rompere il silenzio! Finora nel dibattito cittadino si è discusso delle esigenze di palestre, balneatori, commercianti, le scuole sono rimaste al buio, nell’ombra. La scuola è un cardine della nostra Costituzione, un pilastro fondativo della comunità che non può essere marginalizzato o sottaciuto.

Invitiamo i dirigenti scolastici a prendere parola, a trarre vantaggio per tutti da questa crisi, a sollecitare il consiglio comunale e la cittadinanza, la Provincia, la Regione e il Ministero, c’è bisogno che alla scuola sia restituita centralità e il maltolto di anni di tagli. I soldi ora ci sono. Si istituisca subito un tavolo di lavoro per la ricognizione degli spazi e delle criticità, per l’individuazione delle risorse, per stilare una scala di priorità, per riprogettare e ridare spazio alle scuole, affinché diventino il cuore pulsante di ogni quartiere.

Una scuola è un parco, con dentro una mensa, una palestra, un auditorium, una biblioteca, dei laboratori e intorno a queste strutture un numero sufficiente di aule in base al bacino di utenza, in base ai progetti di crescita di un quartiere, in base ai flussi demografici. Quanti plessi scolastici a Montesilvano hanno queste caratteristiche? Nessuno.

Andrà tutto bene, se niente rimarrà come prima.

Corrado Di Sante, segretario provinciale Rifondazione Comunista

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