MONTESILVANO LA VIOLENZA DI GENERE È ADESSO, IN CASA NOSTRA E RIGUARDA NOI. NO USO POLITICO DELLA MEMORIA
Al centro del giardino una panchina rossa per ricordare tutte le donne vittime di violenza“
La scelta dell’amministrazione comunale innesca un cortocircuito, dove ogni parola rischia di assumere il significato opposto, un crinale, quello dell’uso politico della memoria, pericoloso.
Ancor più grave il solito messaggio paternalista, brodo di coltura di patriarcato e sessismo, per cui la violenza di genere è un atto lontano da noi nel tempo, è un atto in una situazione eccezionale e drammatica, è un atto che riguarda “gli altri” e non noi.
Ed invece, spiace doverlo ricordare ai nostri amministratori, la violenza di genere accade ora, accade nelle nostre case e riguarda noi.
Questo è il messaggio che ogni giorno e soprattutto oggi dovrebbe emergere.
È lo studente, è il pensionato, è il giornalista, é l’operaio, é l’imprenditore: la violenza di genere è un crimine odioso che non fa differenza per chi lo commette tra censo o grado di istruzione, credo o ideologia, con una costante sono tutti maschi.
È un crimine, non solo fisico, che inizia con la disparità salariare tra donne e uomini, prosegue con la disparità di accesso alle cariche apicali. A parità di mansione in Italia le donne guadagnano meno. Il più delle volte le donne, a causa delle pessime norme che regolano il mercato del lavoro, sono costrette ad accettare part-time involontari: meno diritti e meno salario .
Tornando a guardare in casa nostra, nel comune di Montesilvano a fronte di 7 figure apicali tra Segretario Generale, Comandante della polizia municipale e dirigenti di settore solo 2 di queste cariche sono ricoperte da donne, perché?
Corrado Di Sante, segretario provinciale PRC-SE Pescara
Se si vuole evitare davvero il riproporsi di tragedie storiche, consiglio la ricostruzione del collettivo Wu Ming sulla campagna della destra italian legata al film Rosso Istria e alla vicenda di Norma Crosetto.