Nella città del cemento selvaggio: è emergenza casa!

Montesilvano incredibile davvero:  sono oltre 3000 gli appartamenti sfitti in città eppure è emergenza casa. È lo stesso sindaco Attilio Di Mattia ad affermarlo, infatti durante il primo consiglio comunale ha dichiarato 9 appuntamenti con i cittadini su 10, nella prima settimana hanno riguardato l’emergenza casa” .

È di oggi l’allarme dell’Unione inquilini Pescara sulla situazione allarmante per gli sfratti in Abruzzo (dati Istat) e sicuramente a Montesilvano le cose non andranno meglio.

Ecco come il cemento ha mangiato il territorio, ha sacrificato il lavoro buono, ha creato dei nuovi potentai ma non ha risolto alcun problema della comunità, anzi siamo al paradosso  migliaia di case sfitte e centinaia di famiglie in cerca di una casa con la crisi che morde giorno dopo giorno.

Ancora una volta la bolla economica del mercato immobiliare, la speculazione la pagano i cittadini.

Noi vogliamo suggerire alla nuova Giunta l’esempio di un grande sindaco democratico e cattolico di una grande città Firenze, no non si tratta dell’arrogante giovanilista Matteo Renzi bensì di Giogio La Pira che preoccupato per l’aumento degli sfratti: 437 nel 1950, 799 nel 1951, per il 1952 ne erano previste più di mille. Varò un programma di edilizia pubblica (le “case minime”) e, per fronteggiare l’emergenza, chiese ad alcuni proprietari immobiliari di affittare temporaneamente al Comune una serie di appartamenti vuoti. A seguito delle risposte negative, ordinò la requisizione degli immobili .
Il provvedimento si basò su una legge del 1865, che dava facoltà ai sindaci di requisire qualsiasi proprietà privata in situazioni di emergenza o per motivi di ordine pubblico. La Pira rispolverò questa norma, e la applicò alla situazione fiorentina. “Il problema di un alloggio ai senza tetto – recita l’ordinanza – riveste gli aspetti di una grave necessità pubblica”.

A quelle norme si può attingere tutt’ora. Se si vogliano risolvere i problemi nella città del mattone la strada è tracciata. Sempre che si voglia fare sul serio e non piegarsi ai soliti “re del mattone”.

Corrado Di Sante 

“in movimento per i beni comuni Rifondazione Comunista – Verdi”

 

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